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5 consigli per preparare il test di Medicina in un’università privata
Test di Medicina

5 consigli per preparare il test di Medicina in un’università privata

Il 2024 è un anno di grandi cambiamenti per l’accesso alle facoltà di Medicina, specialmente nelle università pubbliche, dove la riforma Bernini ha introdotto nuove regole e incertezze. In questo contesto, valutare l’opzione di un’università privata può rappresentare una scelta interessante per chi ha la possibilità di farlo. Le università private offrono diversi vantaggi, come la possibilità di restare vicino a casa, borse di studio per supportare gli studenti e un accesso più diretto a materiali didattici, come slide e dispense, spesso più strutturati rispetto a molte pubbliche. Ma come affrontare al meglio i test d’ammissione delle università private? Ecco cinque consigli pratici per prepararti in modo efficace, prendendo come riferimento atenei prestigiosi come il San Raffaele e Humanitas.

16 dicembre 2024

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Analisi e opinioni

IMAT 2022 test e analisi punteggio minimo

Il 13 settembre 2022, 12.226 persone provenienti da tutto il mondo si sono presentate all‘International Medical Admission Test (più comunemente noto come IMAT) per accedere alle facoltà di Medicina e Odontoiatria in lingua inglese. Anche grazie all’apertura, presso l’Università Politecnica delle Marche (sede di Ancona), di un nuovo corso in inglese di Medicina, quest’anno il numero di posti disponibili è passato da 834 a 1.121. Intorno alle ore 12, i candidati hanno iniziato il test nella città indicata come di prima scelta per chi è in Italia e nelle sedi prescelte per chi è all’estero. Lo svolgimento ha seguito il solito iter: 100 minuti, 60 domande a scelta multipla con 5 opzioni di risposta, da risolvere in modalità cartacea. La distribuzione dei quesiti è stata molto diversa rispetto al test italiano e allo stesso IMAT degli anni precedenti: c’è stato un consistente aumento delle sezioni di Chimica e Matematica e Fisica (rispettivamente 15 e 10 quesiti), a scapito delle altre materie: Logica e Cultura generale che hanno avuto 10 quesiti ciascuna, mentre Biologia è diminuita a sole 15 domande anziché 18. Come ci è sembrato il test? In generale, consideriamo questo test leggermente più complicato rispetto all’anno scorso. Ciò è dovuto principalmente alla maggiore difficoltà nelle sezioni di Chimica e Matematica e Fisica, che hanno messo in crisi molti concorrenti. Inoltre, a causa dell’elevato numero di domande di ragionamento, la corretta gestione del tempo è stata per molti una vera sfida. Per affrontare al meglio una prova del genere era quindi necessario riconoscere gli esercizi meno “time-consuming” e partire da quelli. Quesiti di Ragionamento logico e problemi: Medio – Facile La sezione di logica verbale è stata complessivamente più facile della sua controparte matematica; riteniamo che solo due domande fossero più difficili, mentre le restanti di difficoltà medio-facile.  In particolare, pensiamo che Logica verbale abbia mantenuto un livello molto simile, se non più facile, rispetto al test del 2021. Tutte le domande appartenevano alle sette categorie di “testi lunghi Cambridge”: c’è stata una grande prevalenza della categoria “stesso ragionamento logico”, che sta diventando sempre più popolare e l’assenza delle tipologie di testo ‘’indebolisce/rafforza” e “totalmente sostenuta”, che, invece, nei test passati  erano piuttosto frequenti. Infine, anche la lunghezza dei testi è stata favorevole: tutti relativamente brevi e comprensibili. Al contrario, la sezione di Logica matematica è stata leggermente più complessa, soprattutto a causa della notevole differenza di difficoltà tra i vari esercizi. Tra tutti, due quesiti si sono distinti: il numero 10, appartenente alla categoria “visual reasoning”, richiedeva un metodo grafico molto lungo e complicato e il numero 7, che poteva essere risolto solo empiricamente e che, di conseguenza, necessitava di molto tempo. A parte questi, il resto era abbastanza immediato: c’era ancora la presenza di esercizi di “relevant selection” e di “finding procedures””, come la domanda 6. Quesiti di Cultura Generale: Difficile Nel complesso, questa sezione ci è sembrata molto più complicata. Solo un paio di domande potevano risultare facili, come quella sulla Commissione Europea e sui tipi di ballo. Infine, è sempre più frequente vedere quesiti non in linea con i programmi delle scuole superiori; le domande con risposte immediate, che un tempo erano comuni a questo tipo di test, ormai sono scomparse. Quesiti di Biologia: Medio Considerata solitamente una delle materie più difficili, Biologia ci è risultata molto simile agli anni precedenti. Lo dimostrano la presenza costante della genetica, impegnativa a prima vista, ma per lo più fattibile, e l’elevata quantità di domande di anatomia e fisiologia, l’argomento più gettonato tra tutti e dove abbiamo trovato anche le domande più difficili (numero 33 e 34), che erano altamente specifiche. Le domande di tipo Cambridge sono sempre prevalenti, così come quelle con le immagini; l’unica grande differenza rispetto al 2021 è l’aumento delle domande di citologia, del dogma centrale della biologia e della fotosintesi, a discapito di immunologia e istologia. Complessivamente, riteniamo che questa sezione abbia richiesto una certa dose di ragionamento che, a nostro avviso, non è stata semplice e ha comportato un notevole dispendio di tempo. Quesiti di Chimica: Medio – Difficile La chimica è sembrata mediamente più difficile del solito. Abbiamo riscontrato solo un paio di domande nozionistiche, ma sicuramente ci sono state anche delle sorprese, come il concetto di ione comune nella domanda 43, apparso per la prima volta in un test IMAT. Anche gli argomenti più frequenti, come la chimica organica o la stechiometria, sono risultati più complicati rispetto agli anni precedenti e, dato che le 15 domande toccavano praticamente tutto il programma, hanno suscitato qualche preoccupazione nei candidati. Possiamo quindi concludere che questa sezione non era da sottovalutare. Quesiti di Matematetica e Fisica: Medio – Difficile Infine, una materia che gli studenti tendono ad amare o a odiare: quest’anno Matematica e Fisica non solo hanno registrato un aumento del numero di domande, ma anche della difficoltà. In particolare, la più difficile da gestire è stata Fisica, che presentava domande insolite in cui era richiesta una profonda conoscenza teorica – ad esempio, la numero 58 che trattava la legge di Lenz per i solenoidi. Matematica, invece, pur essendo più semplice, richiedeva un’enorme quantità di calcoli, cosa che avrebbe potuto rallenatare i candidati. In conclusione, questa non era la materia finale ideale da affrontare al termine della prova, necessitando di lunghi tempi di esecuzione e buone competenze sia teoriche che pratiche. E LA GRADUATORIA IMAT? Il 27 settembre 2022 Universitaly ha pubblicato i risultati anonimi suddivisi per le singole Università in cui si è svolto il test. Abbiamo unito e ordinato le singole graduatorie uscite su Universitaly, creando la graduatoria nazionale; non trattandosi di una graduatoria ufficiale il 14 ottobre potrebbero esserci lievi variazioni. Ci teniamo a precisare che le nostre previsioni sono riferite solo ed esclusivamente alla graduatoria per candidati UE e extra-UE che vivono in Italia; per gli studenti non comunitari e residenti all’estero esistono infatti delle graduatorie a parte per singolo ateneo. Questa è la ripartizione dei posti disponibili per l’anno accademico 2022/2023: 

3 ottobre 2022

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Da Sapere

Ti porto in Exchange a Seoul

Sono Edo e al momento mi trovo a Seoul, in Sud Corea, alla fine del mio exchange universitario, decisamente una delle esperienze più pazze della mita vita. In questo articolo vi racconterò brevemente la mia esperienza e farò di tutto per convincervi che Seoul è una delle migliori mete dove fuggire da “Mamma Bocconi” per un semestre.  La prima parola che mi viene in mente per descrivere Seoul è semplicemente “grande”. Non soltanto perchè è letteralmente enorme (ha quasi 10 milioni di abitanti), ma anche perchè con la sua vita frenetica, sempre accesa e in movimento in qualsiasi ora del giorno, ti fa sentire minuscolo. Una delle prime sensazioni che ho provato le prime volte in cui passeggiavo per Gangnam (la montenapoleone di Seoul, dove il palazzo più piccolo e insignificante è più alto dei grattacieli di di Milano) era allo stesso tempo di emozione e paura.  A Seoul è impossibile annoiarsi, ogni distretto e ogni quartiere ha il suo “carattere” e qualcosa di particolare da offire. A Hongdae, dove in un modo o nell’altro prima o poi finirete per ubriacarvi di soju, ballerini e gruppi musicali coreani mettono su veri e propri show per strada a suon di K-Pop. A Itaewon, il quartiere internazionale della città, incontrerete le persone più pazze e con i colori di capelli più stravaganti di sempre. Nei quartieri universitari avrete un assaggio di cosa vuol dire vivere la vita da studente in corea: un mix di studio matto e disperatissimo in biblioteche silenziosissime e bevute accompagnate da grida e canti in coreano nei pocha, i pub coreani.  Per di più, rimarrete senza parole dalla efficienza e dalla sicurezza della Corea. In una città incredibilmente grande, potrete muovervi facilmente con metro e autobus e raggiungere in meno di un ora ogni angolo della metropoli. Avete perso il telefono o il portafoglio da qualche parte? Cascasse il mondo i coreani ve lo riporteranno: ogni stazione di polizia custodisce gli oggetti smarriti per la città in attesa che i loro proprietari vengano a reclamarli.  Ovviamente vivere in Sud Corea non è tutto rose e fiori. In primo luogo, le barriere linguistiche tra il coreano e l’italiano (così come le lingue latine e/o occidentali) sono enormi, è quasi impossibile capirsi se non tramite l’inglese o – se avete il coraggio di studiarlo – il coreano. Spesso per gli stranieri può essere difficile capire le varie procedure burocraticheper l’università o per l’immigrazione. Molti coreani, poi, hanno difficoltà a parlare inglese e in tantissime occasioni vi troverete a dover indicare sul menù che cosa volete ordinare nei ristoranti e a cercare disperatamente di comunicare a gesti che non lo volete piccante.  L’università che ho frequentato a Seoul è la Korea University (고려대학교). Una delle migliori università in Corea (insieme alla Seoul National University e alla Yonsei University), offre tantissimi majors da quelli in economia, a quelli in arti visive, a quelli in lingua e letteratura, a quelli in scienze, medicina e ingegneria. Il mio college era quello di Economics and Political Science, dove ho studiato:

23 agosto 2022

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Area Medico Sanitaria

Punteggio minimo: Test di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria 2022

Universitaly ha pubblicato il 14 settembre le graduatorie anonime di medicina e odontoiatria, suddivise per ateneo. Oggi, 16 settembre, sono state pubblicate secondo le medesime modalità le graduatorie anonime di veterinaria. Sul nostro sito trovi le graduatorie nazionali che abbiamo riunito, per simulare nella maniera più attendibile possibile, quella ufficiale del 29 settembre. Ora, di seguito, troverai la nostra previsione dell’andamento dei punteggi. Nota bene: anche quest’anno, l’ateneo in cui i candidati hanno svolto il test non è stato quello indicato come prima scelta; per questo motivo non ci è consentito parlare di punteggi minimi per singolo ateneo fino all’uscita delle graduatorie nominali.  Sebbene potrebbero esserci piccole oscillazioni nel punteggio minimo che abbiamo previsto, basandoci sullo storico degli anni precedenti, riteniamo i dati estrapolati già notevolmente indicativi. Dopo la pubblicazione della graduatoria nominale provvederemo a elaborare e rilasciare sul nostro sito un’analisi più dettagliata. Dal momento che, ad una prima lettura, potrebbe risultare di difficile comprensione, terremo un evento su YouTube durante il quale andremo a spiegare il significato dei termini più importanti per una corretta interpretazione.  Inoltre, vi accompagneremo pubblicando settimanalmente sul sito gli aggiornamenti e le tabelle degli scorrimenti.

16 settembre 2022

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Da Sapere

Ti porto in Exchange a Dublino

Ciao Raga! Sono Giorgia e scrivo questo articolo per raccontarvi un po’ della mia esperienza a Dublino come Exchange Student. Una volta tornata in Italia quando amici e conoscenti mi hanno chiesto un’opinione sulla città, la prima cosa che mi è sempre venuta in mente è che Dublino è una città che non ti aspetti. Non è certamente una delle capitali europee più gettonate eppure ha moltissimo da offrire. Partiamo dagli aspetti positivi. Essendo nata e cresciuta a Milano non ho mai avuto il lusso di avere il mare vicino, quindi, per quanto mi riguarda il primo grande punto a favore della città è proprio il fatto di essere sul mare. Per esempio, una cosa a cui non ero abituata e che mi ha fatta sorridere è che in giro per tutta la città non si vedevano piccioni (schifosi) ma i gabbiani. Quindi, con tragitti brevi è possibile fare lunghissime passeggiate sulla spiaggia e sulle indimenticabili scogliere a picco sul mare. Un altro grande aspetto positivo di Dublino è sicuramente il suo carattere internazionale. La città, infatti, non solo è sede di università molto prestigiose (la più conosciuta è il Trinity College) ma, per via del suo regime fiscale vantaggioso, è meta prediletta dalle multinazionali (Meta e Google per citarne un paio). Questo permette di vivere a contatto con moltissime culture diverse e di conoscere persone da tutte la parti del mondo e non solo europee come potrebbe accadere in altre città. Per fare un esempio i miei vicini di stanza erano cinesi, russi, americani, francesi e scozzesi. Dulcis in fundo, non basterebbe una vita per girare tutti i pub, i locali e le discoteche di Dublino quindi se siete dei festaioli questa potrebbe essere la meta adatta a voi. Inutile dirvi che, se sceglierete questa città, la birra diventerà la vostra principale fonte di idratazione, ma attenzione: se cercherete di tenere il passo di un irlandese con le bevute ve ne pentirete amaramente! Ovviamente anche questa città ha i suoi lati negativi e per me i maggiori punti a sfavore sono stati due: il clima e gli orari. Per quanto riguarda il clima, infatti, posso solo dirvi che lo stereotipo secondo cui in Irlanda piove sempre è assolutamente fondato e in più c’è sempre un vento molto forte (soprattutto nei mesi invernali). Perciò metereopatici traete le vostre conclusioni. Mi spiego meglio, ora, sulla questione orari. Gli irlandesi – come credo tutti i popoli del nord Europa – sono abituati a fare tutto presto rispetto a noi italiani: mangiano presto (intorno alle 18) e iniziano le serate presto (direi non più tardi delle 21). Questo per molti non è un problema, anzi lo preferiscono, ma per me non è stato facile adattarsi a questi orari e anche alla fine dell’Exchange comunque non ci ero riuscita completamente. Veniamo ora all’università. Io ho frequentato lo University College of Dublin (UCD), che è una delle migliori università del paese (insieme al Trinity College) e che racchiude al suo interno qualsiasi tipo di facoltà: da quelle scientifiche a quelle artistiche a quelle umanistiche. In particolare, io ho frequentato i corsi alla Sutherland School of Law e ho scelto:

24 agosto 2022

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Pillole didattiche

La X che fa la differenza

Rispondere o non rispondere? È il dubbio amletico che attanaglia tutti gli studenti che affrontano una prova a crocette, soprattutto se questa è la prova di ammissione alla facoltà dei propri sogni. Gli studenti italiani si trovano ad avere sempre più spesso a che fare con domande multiple choice in ogni ambito della loro vita: dai compiti in classe al liceo, all’esame di teoria per la patente, fino al test di ammissione a tanti corsi di laurea come ad esempio medicina e odontoiatria, veterinaria e professioni sanitarie. I quiz a risposta multipla nascono con l’intento di poter valutare oggettivamente i candidati in base alle proprie conoscenze e alle loro abilità logiche, ma c’è anche un insieme di fattori secondari che possono fare la differenza. Questi fattori cambiano di test in test e dipendono dalle regole del gioco. Tra questi c’è la capacità di gestire il tempo, l’ansia, le procedure burocratiche e soprattutto le domande, per cui non si è sicuri della risposta, da spuntare con una decisa X. Per esempio, se in un test non c’è la penalità per la risposta errata, è imperativo che occorra tentare la fortuna e rispondere sperando di beccare la risposta esatta. Che succede quando invece la penalità per la risposta errata c’è (come nei test dell’area sanitaria)? In questo caso dobbiamo affidarci a qualche numero: molto dipende infatti dal punteggio minimo per l’eventuale accesso, poi, in graduatoria e dal numero di risposte che riusciamo a escludere. Per farvi meglio comprendere quello che intendiamo con “affidarsi a qualche numero” la cosa migliore da fare è prendere ad esempio i punteggi minimi dei test del 2015 (ancora “era Cambridge”) e dei test dal 2016 in poi (“era post Cambridge”). Nel 2015, per il test di medicina e odontoiatria, infatti, il punteggio minimo per ottenere un posto fu di circa 30 punti, mentre dal 2016 in poi, con qualche lieve variazione di anno in anno, la soglia si è sempre aggirata dai 50 punti in su. Perché questa differenza fra le due tipologie di test è così importante? Perché può fare la differenza, per capire come fare uno studio mirato: nel 2015 bastava concentrarsi su una materia e puntare tutto su quello. Ma dal 2016 in poi si è evidenziata la necessità di avere ottime basi su tutti gli argomenti, magari tralasciando approfondimenti impegnativi, se il tempo non è dalla nostra parte. Le domande infatti, si sono mediamente abbassate di livello, permettendo di avere una media nazionale più alta, e perciò diventano sempre più determinanti, i quesiti più difficili. Perché se il test è facile, non è più semplice entrare: la selezione ci sarà comunque, perché i posti sono limitati, ma si alzerà il punteggio, inevitabilmente. Grazie al decreto del test 2022 sappiamo che anche quest’anno l’assegnazione dei punteggi funzionerà allo stesso modo, dunque come per gli anni precedenti ci affidiamo alla statistica. Se rispondessimo totalmente a random alle 60 domande, senza escludere nessuna opzione, il nostro punteggio finale risulterebbe negativo. Ma si può comunque notare come ci sia già un guadagno dovendo scegliere tra 4 e non più fra 5 possibili opzioni, ovvero escludendo una delle risposte che ci sembra improbabile. Quando le opzioni escluse diventano due è consigliabile rispondere, se ci sono tante altre domande con le stesse condizioni e se i quesiti di cui si è completamente certi non risultano abbastanza per ottenere un punteggio sufficiente per passare il test. Tuttavia, queste due situazioni presentano ancora dei rischi non indifferenti ed è comprensibile che qualcuno sia portato ad agire con più prudenza. Tutt’altro, invece, accade escludendo tre opzioni, trovandosi indecisi tra due possibili risposte: la situazione sarebbe decisamente positiva in ogni caso, in quanto il 50-50 è una probabilità molto favorevole. È ovvio che condizione necessaria (ma non sufficiente) perché il discorso statistico regga è che tra le opzioni di risposta escluse non sia presente la risposta corretta, più di una volta è capitato che alcuni nostri corsisti si considerassero discriminati dalla statistica ma in realtà escludessero la risposta corretta, sbagliando la domanda per ovvi motivi. La mente umana, con l’intento di proteggerci, ci porta a ricordare lucidamente gli eventi negativi. Nel caso dei test a risposta multipla, è molto frequente ricordarsi di quella famosa domanda di cui non eravamo sicuri e che, con la solita iella che ci ritroviamo, abbiamo sbagliato. Ciò non avviene perché siamo davvero iellati, ma perché ci ricordiamo molto meglio di quando va male, mentre è molto più piacevole convincersi del fatto che le risposte azzeccate in un 50-50 siano effettivamente il frutto della nostra preparazione. La statistica invece parla in modo molto chiaro: nel momento del dubbio, per quelle domande di cui si conosce l’argomento ma per le quali non si è certi di una risposta, bisogna trovare il coraggio di farsi guidare dal proprio intuito e segnare una crocetta che potrebbe rivelarsi decisiva. Per quanto possa non piacere…la statistica ha sempre ragione! Lanciatevi! In bocca al lupo!

3 agosto 2022

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