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Test di Veterinaria 2020: Silvia, prima classificata in Italia, ci racconta la sua storia

13 luglio 2021

4 minuti di lettura

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Intervista

Non sempre i grandi risultati arrivano al primo tentativo, un passo falso non deve condizionare l’obiettivo finale. A dimostrarlo è la storia di Silvia De Giovanni, 20enne originaria di Motta Visconti, piccolo comune alle porte di Milano, che oggi frequenta la facoltà di Medicina a Milano. Dopo aver sostenuto il test di ammissione nel 2019, che le aveva comunque garantito un posto in un’altra città, ha deciso di ritentare l’anno seguente. Il risultato non poteva essere migliore: Silvia si è infatti classificata prima nella graduatoria nazionale di Veterinaria e 28esima per Medicina grazie ad un punteggio rispettivo di 83,6 e 74,9 punti.

Ciao Silvia! Siamo onorati di poter fare due chiacchiere con la regina delle veterinarie. I nostri più vivi complimenti. Un risultato simile richiede impegno e tanto studio… lasciamo per un momento da parte la preparazione. Lo studio è senza dubbio importante, ma avrai degli hobby o delle passioni che ti piace coltivare.

Ciao TB, è per me un piacere, grazie a voi. Passioni e hobby? Direi niente di particolare, amo viaggiare. Solitamente viaggio spesso ma ultimamente sono stata bloccata da cause di forza maggiore. Per il resto mi piacciono le solite cose… leggere, i film e le serie tv.

Eh dai, abbi ancora un po’ di pazienza e poi (si spera) potrai tornare ad organizzare viaggi. Spiegaci un po’ quando hai deciso che sulla tua strada avresti incontrato il test di ammissione?

Il 2020 non è stata la mia prima volta, ho sostenuto il test di Medicina anche l’anno prima. Il discorso è complesso. Ero indecisa tra Medicina e Ingegneria e ho quindi scelto di affrontare il test senza darci troppo peso. A dire la verità non mi andava di passare l’estate della maturità sui libri e quindi ho deciso di tentarlo per vedere come sarebbe andato. Tutto sommato non era andato neanche malissimo, ero riuscita ad entrare a Napoli con gli scorrimenti. Nel frattempo però avevo iniziato il primo anno di Ingegneria a Milano.

E poi cosa è successo?

Ho realizzato che in realtà stavo sbagliando percorso, non mi sono trovata e a Marzo ho deciso di rifare nuovamente il test nel 2020.

Ecco veniamo al punto, come ti sei organizzata?

Subito dopo avere lasciato Ingegneria ho iniziato a studiare dal vostro manuale di teoria. Affrontavo un argomento specifico dopodiché cercavo di fissare i concetti attraverso esercizi e simulazioni. Non ho fatto un planning dettagliato che mi dicesse cosa fare e quando. Su alcune materie, come matematica e fisica, partivo sicuramente da una posizione di vantaggio. A qualcosa Ingegneria sarà pur servita (ride ndr). Durante il corso abbiamo fatto tantissimi esercizi e simulazioni e credo sia l’approccio corretto. In generale sono una persona che impara molto di più facendo esercizi piuttosto che dalla teoria.

Fedele alla “linea” Testbusters, con queste parole non potevi renderci più felici. Ti chiediamo uno sforzo, fai un passo indietro e immagina di tornare alla mattina del test: come ti sentivi?

Ero in ansia, tantissima ansia. Sono una persona che con l’ansia va a braccetto, ti lascio immaginare cosa potesse frullare nella mia testa la mattina della prova. Al tempo stesso ero consapevole di avere studiato, di avere passato tutta l’estate a studiare… insomma di avere davvero dato il massimo. Per fortuna fuori dalla sede del test c’erano i vostri docenti. Abbiamo atteso molto prima di entrare e poter contare sulla loro presenza ha sicuramente alleviato la tensione. Una volta dentro però ho messo da parte l’ansia e mi sono concentrata sul test.

Sempre presenti… fino alla fine. Siamo contenti di esserti stati vicino anche a corso terminato. A proposito del corso, pensi abbia cambiato qualcosa nella tua testa? Nel modo in cui “vedevi” il test?

Credo che l’aiuto più grande riguardi proprio l’approccio alla prova. Facendo tantissimi esercizi ho imparato ad avere a che fare con praticamente tutte le tipologie che mi sarebbero potute presentarmi di fronte quel fatidico giorno. Arrivare al test con la consapevolezza di sapere quando conviene rispondere e quando no, capire come escludere alcune alternative o non farsi “fregare” da domande davvero ostiche è importante. Dei vostri corsi mi è rimasto uno splendido ricordo. In particolare dell’ultimo giorno quando ci siamo salutati e i docenti ci hanno parlato delle loro esperienze, della voglia di non mollare davanti alle difficoltà ma piuttosto di perseverare. Ripeto, mi è rimasto un bel ricordo di quei giorni e me lo porterò dietro.

Prima di salutarci, dall’alto del tuo strabiliante risultato, non puoi esularti dal dare qualche prezioso consiglio agli studenti che il prossimo 3 Settembre saranno su quegli stessi banchi.

Una bella responsabilità… consiglio di prepararsi al meglio, è fondamentale. Non pensate però solo al test e cercate di godervi un po’ anche l’estate della maturità. E poi, diciamoci la verità, se non si passa il test non è la fine del mondo. Silvia, grazie davvero per la disponibilità e per i tuoi consigli che fungeranno da aiuto e supporto a tutti gli studenti che proveranno il test.