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I problemi del sistema degli scorrimenti

8 novembre 2024

8 minuti di lettura

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Introduzione

Se ti trovi su questa pagina probabilmente stai affrontando il tediante e fantomatico periodo degli “scorrimenti della graduatoria”.

Dopo il 10 settembre, con l’uscita delle assegnazioni dei posti nelle facoltà di Medicina e Chirurgia di tutta Italia, ha avuto infatti inizio per migliaia di ragazzi e ragazze un periodo di latenza, fatto di attese e incertezze sul futuro prossimo.

La comparsa della dicitura “prenotato” o “in attesa” sulla propria pagina Universitaly lascia spazio alla speranza che con lo scorrere del tempo si possa anche “scorrere” e risalire la graduatoria per riuscire finalmente ad immatricolarsi e iniziare il proprio percorso nella facoltà che si desidera.

A regolamentare tutto ciò, come già accennato, è il sistema degli scorrimenti, ma quest’ultimo quanto è effettivamente efficace nel definire e completare le assegnazioni in un tempo utile?

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Come funzionano gli scorrimenti?

Negli ultimi anni abbiamo assistito a continui cambiamenti in merito alle modalità di svolgimento del test di Medicina e tale andamento parrebbe confermarsi anche per l’anno a venire, non è invece possibile affermare altrettanto per il sistema degli scorrimenti, che anno dopo anno si riconferma con le stesse caratteristiche e gli stessi passaggi obbligati.

Per il concorso di quest’anno il primo scorrimento ha avuto luogo il 18 settembre, quando gli studenti, accedendo alla propria pagina sul portale Universitaly, hanno avuto modo di vedere gli eventuali cambiamenti in merito al proprio stato nella graduatoria; ed è proprio successivamente a questo primo scorrimento (e successivamente al secondo del 25 settembre) che si sono visti i cambiamenti più sostanziali.

Non è infatti un segreto che sia proprio a seguito della prima ondata di immatricolazioni e di rinunce del 10 settembre che si abbia maggior possibilità di ascendere nella graduatoria e ritrovare favorevolmente mutata la propria situazione sul portale online.

Ma cosa deve fare concretamente il ragazzo/la ragazza che vuole partecipare al sistema degli scorrimenti e non decadere dalla graduatoria?

Lo studente deve assicurarsi, a meno che non risulti “assegnato” alla prima sede in ordine di preferenza, di manifestare settimanalmente, tramite l’apposita sezione sulla pagina Universitaly, l’interesse a restare in graduatoria e prendere parte agli scorrimenti.

Il sistema permette quindi di avere settimanalmente una versione aggiornata della graduatoria con potenziali nuove assegnazioni per gli studenti “in attesa” e “prenotati”. È invece premura del candidato verificare eventuali mutamenti del proprio stato in graduatoria e decidere se riconfermare l’interesse, rinunciare o laddove possibile immatricolarsi.

È quindi di fondamentale importanza ricordarsi di verificare ogni settimana la propria situazione sul portale Universitaly, questo perché nell’eventualità di una dimenticanza nella selezione periodica della conferma d’interesse, il candidato verrà automaticamente rimosso dal sistema degli scorrimenti, non potendovi più prendere parte.

Questo aspetto ricopre ad oggi notevole rilevanza, proprio perché il periodo temporale in cui si sviluppano gli scorrimenti è estremamente ampio, essi sono destinati a protrarsi fino ad esaurimento posti.

 

Quali problemi causa questo tipo di sistema

Il sistema degli scorrimenti, così com’è stato fino ad oggi, è ancora lontano dall’essere un sistema perfetto, e questo potresti già averlo dedotto dal paragrafo precedente.

Quello che sicuramente caratterizza e impatta maggiormente sull’efficienza di questo sistema è la lentezza, risultante dalla dinamica di un solo scorrimento della graduatoria a settimana e conseguenza della possibilità d’inserimento da parte di ciascun candidato di fino a quasi un centinaio di scelte contemporaneamente.

In altri Paesi l’aggiornamento avviene in tempo reale e il numero di sedi potenziali scelte dal candidato è nettamente minore, questo ha permesso di snellire notevolmente il processo, di velocizzare le assegnazioni e riassegnazioni e di coprire effettivamente tutti i posti disponibili.

In Italia, ad oggi, siamo ancora lontani da questi obiettivi; è difatti piuttosto comune assistere a scorrimenti che si protraggono per mesi, se non addirittura anni, senza mai arrivare a un’effettiva assegnazione di tutti i posti e conseguente immatricolazione.

Volendo riportare un caso esemplificativo di ciò, si pensi a quanto avvenuto nel 2014: in seguito al test anticipato di aprile, gli scorrimenti si erano protratti per oltre un anno e mezzo, tradendo un sistema fallace: in quell’occasione, infatti, non solo non erano stati assegnati tutti i posti disponibili, ma molti ragazzi avevano ottenuto un posto così tardi da essere costretti a perdere un anno, nonostante avessero passato il test.

Un esempio lampante di due grandi falle nel sistema, la lentezza nell’ottenimento di un posto e il rischio di non ottenerlo mai.

Un sistema così funzionante è sicuramente a discapito dello studente che, sebbene abbia ottenuto un punteggio utile per entrare in graduatoria, e sufficientemente alto per avere un posto in almeno una delle scelte da lui indicate nell’ordine di preferenze, si ritrova vittima di un sistema lento, tediante, mosso da lunghe pause scandite di settimana in settimana; fatto quindi di attese, pronostici ipotetici, ma soprattutto tanti dubbi e incertezze.

Ne deriva da sé che un meccanismo così statico costituisca una falla nel sistema di selezione, sia nei confronti del candidato, sia per lo Stato, che pur portando avanti e lasciando aperte le immatricolazioni per mesi, addirittura anni, non riesce a saturare i posti nella loro completezza.

Viene quindi da storcere un po’ il naso vedendo come attualmente molto si dice e si discute su alcuni aspetti, sicuramente più accattivanti, della selezione d’ingresso a Medicina, come per esempio la modalità con cui questa avviene; non viene però presa in considerazione questa dinamica più silenziosa ma altrettanto impattante degli scorrimenti, che a distanza di anni e anni non è mai cambiata, riconfermandosi periodicamente ben lontana dall’essere priva di problematiche.

Come si potrebbe risolvere il problema?

Dando quindi per assodato che il sistema degli scorrimenti presenta un grande problema di lentezza, di mancanza di fluidità e dinamicità nella comunicazione delle continue modifiche in graduatoria, sarebbe auspicabile introdurre dei cambiamenti ai fini di aumentarne l’efficienza.

Una possibile via d’uscita si avrebbe con l’obbligo di rispettare l’arco temporale di quattro giorni entro i quali lo studente deve comunicare la propria rinuncia al posto assegnatogli.

Ad oggi, infatti, sono attive solamente le possibilità di accettare la scelta, e la conseguente immatricolazione, e l’interesse nel restare in graduatoria. La selezione della rinuncia invece non è un meccanismo attivo, ma una conseguenza della mancata esecuzione delle procedure necessarie per proseguire nell’immatricolazione e negli scorrimenti.

Se si prendesse in considerazione la possibilità di modificare questo passaggio si riuscirebbe almeno a velocizzare lo scorrimento delle graduatorie attualmente gestite tramite un sistema centralizzato che si esplica ancora attraverso un processo manuale.

Basti pensare che, con il primo scorrimento, si immatricola solo il 65% degli studenti, e il restante 35%? Quanti di questi rinunciano? Quanti rimangono in attesa di una posizione più favorevole?

Se si facesse passare la rinuncia da passiva ad attiva, si potrebbe sapere più rapidamente quante persone di quel 35% rimanente siano effettivamente interessate a proseguire in graduatoria e quante invece abbiano scelto di seguire un percorso diverso. Questo farebbe in modo che il destino di quei candidati facenti parte di quella percentuale restante si scopra in un tempo più ragionevole, un tempo utile per organizzarsi.

Quest’ultimo aspetto non va infatti sottovalutato anzi, in quanto non tutti hanno la fortuna e/o l’interesse di intraprendere il proprio percorso di studi in una città comoda e prossima a casa, e per molti studenti il percorso di ricerca e ottenimento di un affitto nella città degli studi è lungo e faticoso, nonché molto spesso inconcludente, vista la grande carenza di disponibilità di case/stanze per studenti.

Quest’aspetto va presso in considerazione dal momento che l’uscita della graduatoria è prossima all’inizio delle lezioni, e molto spesso non lascia il tempo utile allo studente per spostarsi e stabilirsi nella nuova città, portandolo ad essere sin da subito in difficoltà con la frequenza alle prime settimane di lezione; se questo aspetto già risulta compromettente per un ragazzo entrato subito, si immagini quanto possa diventare ostico per chi entra con gli scorrimenti successivi, a corsi inoltrati e appartamenti sovrasaturi.

In relazione a ciò, un ulteriore contributo alla velocizzazione della chiusura delle graduatorie si avrebbe stabilendo un numero massimo di preferenze di sedi per l’assegnazione. Al momento, infatti, ciascun candidato ha la possibilità potenziale di inserire tutte le sedi, questo però va sicuramente a costituire un’arma a doppio taglio.

Da un lato, garantisce la possibilità di concorrere per un numero maggiore di posti, ampliando quindi le possibilità di ingresso in facoltà; dall’altro però rende molto più lunga, complessa e contorta la dinamica delle assegnazioni e delle riassegnazioni, attraverso intricati algoritmi che devono tenere conto delle decine, se non centinaia, di scelte potenziali, di ciascun studente.

Quest’ultima proposta potrebbe sembrare a discapito del candidato, in realtà però si è visto, basandosi sull’andamento degli scorrimenti degli ultimi anni, che sono in molti quelli che inseriscono sedi dove in realtà non hanno alcuna intenzione/possibilità/interesse ad andare, trattenendo posti in queste sedi pur di restare in graduatoria e fintanto che non vengono liberate e riassegnati a loro sedi che ritengono migliori/più attuabili.

Il grande limite di questa strategia è che quei posti nelle sedi non di reale attuazione per alcuni candidati potrebbero essere invece quelli preferibili per altri, che non vi possono però avere accesso fintanto che non verranno liberati da chi sta sopra di loro in graduatoria e, come già discusso a inizio articolo, questo potrebbe avvenire dopo diversi mesi o comunque non in tempi utili per iniziare l’anno in corso, con il rischio non infrequente di perdere l’anno.

Conclusioni

Il messaggio da portare a casa dopo la lettura di questo articolo è quindi che al di là del format di selezione dei candidati al test di Medicina, argomento molto dibattuto di recente e in continuo cambiamento, sarebbe bene porre l’attenzione su quella che è una grande falla nel sistema, il meccanismo degli scorrimenti, che potrebbe essere colmata con degli accorgimenti che semplificherebbero e migliorerebbero l’attesa degli studenti, nonché snellirebbero il sovraccarico dell’intero sistema.