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16 dicembre 2024
4 minuti di lettura
Il 2024 è un anno di grandi cambiamenti per l’accesso alle facoltà di Medicina, specialmente nelle università pubbliche, dove la riforma Bernini ha introdotto nuove regole e incertezze. In questo contesto, valutare l’opzione di un’università privata può rappresentare una scelta interessante per chi ha la possibilità di farlo. Le università private offrono diversi vantaggi, come la possibilità di restare vicino a casa, borse di studio per supportare gli studenti e un accesso più diretto a materiali didattici, come slide e dispense, spesso più strutturati rispetto a molte pubbliche.
Ma come affrontare al meglio i test d’ammissione delle università private? Ecco cinque consigli pratici per prepararti in modo efficace, prendendo come riferimento atenei prestigiosi come il San Raffaele e Humanitas.
I test delle università private si differenziano notevolmente da quelli delle pubbliche, sia per struttura che per approccio. Nelle pubbliche il test è -o, meglio dire, era- standardizzato a livello nazionale, con un numero fisso di domande e una distribuzione specifica delle materie. Ad oggi, nello scenario post-apocalittico della riforma 2024, nulla si può dire. Hic sunt leones, direbbe la mia Prof di latino del liceo.
Al contrario, le private hanno test autonomi, con strutture, tempistiche e contenuti che variano da un ateneo all’altro.
Per esempio, il San Raffaele privilegia logica e comprensione del testo, mentre l’Humanitas punta su materie scientifiche come biologia e chimica. Questa varietà richiede un approccio mirato, con strategie di studio specifiche per ogni test. Siamo qui per aiutarti!
Prima di tutto, chiediti: a quale università vuoi provare? Ogni ateneo ha un test diverso, e focalizzarti su uno specifico obiettivo ti permetterà di ottimizzare il tempo e le energie. Studia attentamente la struttura del test: sul sito di ogni università privata trovi informazioni dettagliate e spesso anche simulazioni gratuite, utilissime per capire meglio le competenze richieste.
Una volta scelto l’ateneo, costruisci il tuo piano di studio basandoti su ciò che serve davvero. Non disperdere energie studiando cose poco rilevanti per il test specifico. Per esempio, se hai deciso di affrontare il test del San Raffaele, dedicati a esercizi di logica e comprensione del testo, lasciando altre materie meno prioritarie per dopo. Se invece punti all’Humanitas, parti da biologia e chimica.
Infine, sfrutta risorse come manuali di preparazione specifici (come i manuali di Testbusters) che suddividano chiaramente le sezioni in base alle università. Questo approccio ti aiuterà a concentrarti su ciò che conta davvero.
Ogni test di ammissione ha la sua struttura unica, ed è fondamentale conoscerla a fondo. Prendiamo il test del San Raffaele: qui la logica gioca un ruolo dominante, con molte domande mirate a valutare la capacità di ragionamento. Se affronti questo test, il tuo studio dovrebbe iniziare da una massiccia dose di quiz logici, abbinati a esercizi di comprensione del testo. Solo in un secondo momento potrai dedicarti alle altre materie, come biologia, che in questo caso hanno meno peso.
D’altro canto, il test dell’Humanitas richiede una preparazione più bilanciata, con una particolare enfasi sulle materie scientifiche. Qui è importante alternare lo studio teorico con esercizi pratici, per consolidare i concetti fondamentali.
Conoscere nel dettaglio le priorità del test ti permette di organizzare meglio il tuo tempo e di lavorare con maggiore efficacia. Ricorda, inoltre, di fare riferimento ai bandi ufficiali: ti diranno tutto su tempistiche, modalità e criteri di valutazione.
Un piano di studio ben strutturato è la chiave del successo. Parti dalle materie che hanno più peso nel test: se un argomento ha più domande, dedicherai più tempo alla sua preparazione. Per esempio, se il tuo test assegna un grande numero di punti a biologia, inizia proprio da questa materia. Studiare in ordine di priorità ti aiuterà a massimizzare il punteggio.
Una volta coperte le materie principali, passa a quelle in cui ti senti meno preparato. Se hai lacune in chimica o logica, è meglio affrontarle prima possibile per evitare che si accumulino. Il tempo è prezioso, quindi dedica ogni giorno un po’ di spazio alle tue debolezze, senza trascurare le materie già studiate.
Infine, considera anche il tuo ritmo di apprendimento: alternare argomenti difficili a quelli più leggeri ti aiuterà a mantenere alta la motivazione e a evitare il burnout.
Non basta memorizzare concetti per superare il test: per materie come biologia, chimica e fisica è fondamentale comprendere i concetti a fondo. Questo approccio non solo ti aiuterà a rispondere correttamente alle domande, ma sarà anche una solida base per i tuoi futuri studi universitari.
Ad esempio, in biologia non limitarti a imparare definizioni o meccanismi superficiali: cerca di capire i processi e le connessioni tra i vari argomenti, come metabolismo, genetica e fisiologia. Lo stesso vale per chimica e fisica: padroneggiare i fondamenti ti permetterà di affrontare anche le domande più complesse con maggiore sicurezza.
Utilizza materiali di qualità, come manuali che offrono spiegazioni teoriche dettagliate ed esercizi guidati. Questi strumenti ti aiutano a verificare la tua comprensione e a correggere eventuali errori prima del test.
Il giorno del test non deve coglierti di sorpresa. In un test - che spesso e volentieri è one-shot -, non è importante solo lo studio ma anche la performance.
Preparati simulando le condizioni reali della prova: se l’università prevede un test online, esercitati con piattaforme digitali; se invece è cartaceo, utilizza carta e penna per i tuoi esercizi. Familiarizzare con il formato del test ti permetterà di affrontarlo con maggiore serenità.
Crea un ambiente di studio simile a quello del test: imposta un timer per rispettare i tempi previsti, evita distrazioni e cerca di lavorare in modo continuo. L’obiettivo è diventare una vera e propria “macchina da test”: rispondere alle domande con precisione e velocità deve diventare un’abitudine.
Infine, utilizza simulazioni complete per valutare i tuoi progressi e identificare le aree su cui lavorare. Ogni simulazione è un’opportunità per migliorare e per acquisire sicurezza. Il giorno della prova ti sembrerà solo un’altra delle tante simulazioni, e potrai affrontarlo con la massima tranquillità.
Prepararsi per il test di Medicina in un’università privata richiede impegno e strategia, ma con questi consigli potrai affrontare la prova al meglio delle tue capacità.
Ricorda che, se hai bisogno di una preparazione più specifica, sul nostro sito troverai, oltre ai manuali, una vasta offerta di corsi tenuti da docenti che studiano nell’università dei tuoi sogni e hanno già affrontato queste fatiche prima di te.
Buono studio e in bocca al lupo!
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