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Guide di Ateneo: Università degli studi di Trieste

24 aprile 2023

11 minuti di lettura

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Introduzione

L’Università di Trieste è stata fondata nel 1924. Oltre a collocarsi in un ambiente multiculturale, mitteleuropeo e di confine, UniTs si colloca nei migliori ranking universitari nazionali e internazionali: nel 2019 l’Anvur l’ha classificata in fascia A (la più alta di giudizio), mentre il RUR 2020 (Round World University Ranking) ha visto l’Ateneo Tergestino posizionarsi al 225° posto mondiale e al terzo posto assoluto tra le università italiane.  L’università di Trieste conta 10 dipartimenti, 70 corsi di studio, 16 dottorati di ricerca, 23 scuole di specializzazione e 18 master e corsi di perfezionamento. Tra questi:

  • Dipartimento Universitario Clinico di Scienze Mediche
  • Chirurgiche e della Salute (DSM) 

Come funziona il corso di Laurea in Medicina?

Il CdL in Medicina e Chirurgia è ad accesso programmato. I posti disponibili per l’anno accademico 2022-2023 sono stati 180. Le sedi delle lezioni sono l’edificio H3 del Campus in Piazzale Europa per il primo e il secondo anno di corso, mentre le aule del polo didattico dell’Ospedale di Cattinara dal terzo al sesto anno.

Quest’anno, per l’emergenza sanitaria da Sars-Cov-2, le lezioni si tengono in modalità duale: sia online sulla piattaforma Microsoft Teams sia in presenza nelle aule di Cattinara, su prenotazione.  Quasi la totalità degli insegnamenti nei primi due anni sono mutuati con il CdL in Odontoiatria e Protesi Dentaria, anch’esso ad accesso programmato con 40 posti disponibili per l’aa 2022-2023. Gli studenti di Odontoiatria, oltre a frequentare per i primi anni l’edificio H3, seguono la maggior parte delle lezioni presso l’Ospedale Maggiore.

Gli esami totali sono 28, compresa valutazione finale, per un totale di 360 CFU. Il numero di esami è, effettivamente, inferiore a molte altre facoltà Italiane: questo perché UniTs promuove l’integrazione tra gli insegnamenti; al terzo anno, ad esempio, elementi di Medicina Interna e di Chirurgia Generale sono insegnati insieme ad altre 13 discipline cliniche specialistiche in un unico esame di 27 cfu.  

Come arrivare

Se c’è una cosa che si impara vivendo a Trieste è che c’è sempre un autobus diretto dove hai bisogno di andare. Sia il polo didattico di Cattinara sia l’Università Centrale sono facilmente raggiungibili con i mezzi di trasporto pubblico. Per quanto riguarda i parcheggi, spesso e volentieri potrebbero essere difficili da trovare (specialmente in Piazzale Europa). Come mezzo di trasporto autonomo, quindi, è super consigliato il motorino o lo scooter.

Dove studiare

Diverse sono le aule studio presenti in città. Per quanto riguarda le sedi frequentate dagli studenti di Medicina, le principali sono: 

  • L’aula studio dell’edificio H3 presso il campus in Piazzale Europa;
  • La biblioteca centrale di Medicina presso il polo didattico di Cattinara;
  • L’aula studio ex-museo presso il polo didattico di Cattinara.

La caccia al posto disponibile presso l’aula studio dell’H3 può essere davvero difficile, visto che lo stesso edificio è frequentato da numerosi studenti di altri corsi di laurea.  Questo problema non si presenta per la biblioteca e l’aula studio di Cattinara, in cui c’è quasi sempre qualche posto disponibile tra la biblioteca medica e l’ex-museo. La differenza tra le due è, sostanzialmente, il rumore: in aula studio ex-museo si può parlare tranquillamente, il che è utile per lavori di gruppo e studio con colleghi.  

Dove mangiare

Sia il Campus in Piazzale Europa sia il polo didattico di Cattinara sono previsti di Bar e di mense universitarie. I prezzi subiscono variazioni interindividuali legate all’Isee (quindi al reddito di ciascuno studente). Il pagamento può avvenire tramite la student card. Qualità del cibo quasi sempre medio-alta, con tanta scelta specialmente in Università Centrale.

Orario dei corsi

 Tipicamente le lezioni si tengono al mattino (8.30-13:30 per il primo anno, 9:00-13:00 per i successivi) e per alcuni corsi anche durante il pomeriggio. Solitamente il primo semestre del primo anno ha pochi pomeriggi liberi (dato che, a causa del test, si iniziano le lezioni in ritardo rispetto agli anni successivi) e per tutto l’anno le lezioni si tengono dal lunedì al venerdì. Dal secondo anno in poi, in aggiunta, l’università tende a concentrare gli orari dal lunedì al giovedì, occupando quasi sempre i pomeriggi ma lasciando libero il venerdì.  

Piano degli studi

Di seguito si rimanda al link del Piano degli Studi della coorte 2021. Qui di sotto proviamo ad elencare alcune cose che possono non essere chiare (ma per qualsiasi dubbio chiedete senza problemi!):

  • Alcuni esami (come Fisica e Statistica, Biologia e Genetica, Istologia Embriologia e Scienze Umane etc.) sono strutturati come corsi integrati: più insegnamenti vengono raggruppati, ogni insegnamento ha un proprio docente e una propria prova d’esame e il voto finale che sarà registrato sul libretto è dato dalla media ponderata dei voti raggiunti dallo studente nelle singole prove. Per Biologia e Genetica si richiede allo studente di superare con profitto le tre prove nello stesso appello d’esame: nel dovesse ricevere un’insufficienza in una delle tre prove (di Biologia, Biologia Molecolare o Genetica) sarebbe obbligatorio sostenere nuovamente tutte e tre le prove all’appello successivo. Altri corsi integrati sono più “morbidi” da questo punto di vista, come Fisica e Statistica, facendo sostenere allo studente esclusivamente la prova in cui dovesse aver ricevuto un’insufficienza. Di base domina, però, questa regola: l’esame sarà verbalizzato se e solo se lo studente avrà superato con profitto tutti i moduli dell’esame integrato;
  • I corsi ADE (attività didattiche elettive, quindi a scelta dello studente) si possono frequentare dal primo al sesto anno, per un max di 4 cfu all’anno. Alla fine della propria carriera, lo studente dovrà aver collezionato almeno 8 cfu di ADE;
  • MBPE, medicina basata sulle prove di evidenza, è un esame che si tiene ogni anno e che mira a integrare le conoscenza degli studenti con nozioni fondamentali che spesso non rientrano negli insegnamenti “canonici” (al primo e secondo anno, ad esempio, vengono insegnate le fasi dello sviluppo di un farmaco e come si svolge la sperimentazione animale, dal terzo anno sarà impostato un approccio di ragionamento su casi clinici in base alle evidenze scientifiche). Se non ci hai capito molto, leggi qui.

Pratica e tirocini

Alla base del corso di Medicina di Trieste c’è la volontà di formare giovani medici che siano “medici subito”. Nei primi due anni, infatti, allo studente sono insegnate nozioni e manovre di tipo infermieristico (prelievi ematici, cateterismo vescicale, misurazione parametri vitali, lavaggio mani) che poi saranno messe in pratica dapprima sui manichini (al primo anno) e poi nei vari reparti (al secondo anno).

Cosa si studia al primo anno?

Al primo anno è obbligatoria la frequenza alle esercitazioni di anatomia microscopica: al microscopio saranno visualizzati tessuti e organi, che dovranno essere riconosciuti con una prova pratica di accesso all’esame di Istologia ed Embriologia. Inoltre sono previste delle lezioni di tirocinio infermieristico con manichino per apprendere il posizionamento di cateteri ed esecuzione di prelievi.

Cosa si studia al Secondo anno?

Al secondo anno, oltre al tirocinio infermieristico di base nei reparti di CAttinara, è previsto un tirocinio di tipo infermieristico in ambito pediatrico-ostetrico-ginecologico presso l’ospedale materno infantile Burlo Garofolo. E’ altresì obbligatoria la frequenza della Sala Autoptica (considerata anch’essa attività di tirocinio) per un totale di 4 autopsie, per affiancare lo studio dell’esame di Anatomia.  Dal terzo anno in poi, i tirocini diventano di tipo clinico. I tirocini si svolgono principalmente presso l’Ospedale di Cattinara, l’Ospedale Burlo Garofolo e talvolta presso l’Ospedale Maggiore. Dal 2020, alcuni tirocini possono essere svolti nelle altre strutture sanitarie dell’ASUGI (Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano-Isontina), come l’ospedale di Gorizia e di Monfalcone.  Per una trattazione molto più precisa sui tirocini, si rimanda al vademecum dedicato.  

Pro e contro

Ecco tutti i pro:

  • La possibilità di entrare in reparto e fare tirocinio sin dai primi anni, imparando procedure fondamentali per ogni sanitario
  • Grande aiuto e sostegno tra gli studenti dei diversi anni, tramite un drive con materiale di studio e consigli che vengono forniti da chi “ci è già passato”
  • Professori, per la maggior parte, competenti e disponibili a chiarimenti e a discussioni con gli studenti
  • Azienda Sanitaria generalmente molto attenta agli studenti, ai tirocinanti e alle loro esigenze (ad esempio, prima di cominciare il tirocinio, viene fatta una visita dal medico del lavoro – con analisi del sangue e delle urine – e ogni anno è offerto gratuitamente agli studenti il vaccino antinfluenzale)

Eccoti invece tutti i contro

  • Spesso la possibilità di “fare attivamente” dipende dall’infermiere (o a partire dal terzo anno, dal medico) che si sta seguendoTirocinio (fidatevi, anche pratico!) in sala autoptica (la prof.ssa che lo gestisce dice che siamo gli unici studenti in Europa a farlo, ma non ci mettiamo la mano sul fuoco)
  • L’insegnamento di Anatomia, rispetto ad altre sedi in Italia, è più stringato come numero di CFU per far spazio ai tirocini e alla laurea abilitante
  • Polo didattico di Cattinara non vicino al centro, da raggiungere obbligatoriamente con un mezzo (pubblico o proprio)Integrazione degli insegnamenti che permette una visione globale sulle scienze mediche
  • Questa integrazione porta a esami grandi (ad esempio da 27 CFU) che non sono proprio il “massimo della semplicità”
  • Alcune pecche nell’organizzazione di un sistema di tirocini così numerosi e complessi da “incastrare”. Prevediamo anche qualche caos dovuto all’emergenza sanitaria, che ha fatto saltare parecchi tirocini che ora sono da recuperare.

Vivere a Trieste

Da quel giorno per le strade di Trieste Vive gente convinta Che il vento no, non era un freno ma una spinta” (Lucio Corsi, “Trieste”) Questa è, forse, la parte cruciale di questa guida: come si vive a Trieste? Fa freddo? Ma com’è la Bora? “Sì, a Trieste c’è quasi sempre vento. La Bora vera e propria (a 130 km/h) non l’ho quasi mai provata, ma ai Triestini piace”: è questa la risposta che, di solito, uno studente fuorisede di UniTs si trova a fornire ogni volta che dice di studiare a Trieste.  Ma oltre a consigliare di vestirsi a strati (come dicevano le maestre per le gite delle elementari) e di non contare molto sulla tenuta del proprio ombrello (che il vento deformerà in pochi minuti), sono altri gli aspetti che vogliamo raccontare in questa guida.

Fine della trattazione da guida turistica

  Veniamo a ciò che probabilmente vi interessa: Trieste è una città non grandissima e piuttosto sicura. E’ una delle città con la percentuale maggiore di centenari sul totale della popolazione, il che vi dice che è piena di anziani.

Ma c’è vita notturna, a periodi alterni: sicuramente non come in altri grandi centri universitari, ma la città è abbastanza movimentata da aprile ad ottobre.  Ad aprile torna il bel tempo, le giornate permettono lunghe passeggiate sulle rive e anche di fare festa nelle Osmize (per farla breve, posti un po’ spartani dove si mangia e si beve a pochissimi euro, molto indicati per alcolizzarsi e fare gruppo con i propri colleghi, ndr). 

E’ una città di mare: da maggio in poi, per tutta l’estate, saltare qualche giornata di studio per un tuffo a Barcola sarà quasi la regola. Ad ottobre poi, con la Barcolana (la regata velica più grande del mondo, occasione per fare grandi festeggiamenti in città) si chiude il periodo di attività di Trieste, che va in letargo per prepararsi alle prossime “Osmizzate”. Sono consigliati i vari caffè letterari e storici della città, in cui studiare e prendere un “Capo in Bi” (i triestini hanno un modo tutto particolare di chiamare i caffè, spiegarlo qui sarebbe anche riduttivo). Non ci sono molti concerti (o meglio, concerti che non siano Opera o musica classica), ma la città ha una ricca offerta teatrale e un grande fermento scientifico: ogni anno sono numerose le iniziative di divulgazione organizzate dai vari centri di ricerca e dall’Università.

Per quanto riguarda gli affitti e il costo della vita, sono abbastanza ridotti rispetto ad altri centri universitari. Con un budget di 250€/mese, mediamente, è possibile trovare una singola del tutto rispettabile. Insomma, per farla breve: è una città movimentata ma non troppo, a dimensione di persona, decisamente non troppo costosa e sicuramente bellissima e molto particolare (ma che saprà farsi amare: chi scrive non è neanche lontanamente un triestino).  PS: sui Triestini e sulla lingua triestina (lingua principale in utilizzo nei reparti ospedalieri, specialmente tra la popolazione più anziana) questa guida non ha voluto spendere troppe parole. Fate solo attenzione a non chiamarli Friulani.   Scopri le altre guide di ateneo, firmate Team Testbusters.  

*Fine della trattazione da guida turistica*

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