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24 agosto 2022
4 minuti di lettura
Ciao Raga! Sono Giorgia e scrivo questo articolo per raccontarvi un po’ della mia esperienza a Dublino come Exchange Student. Una volta tornata in Italia quando amici e conoscenti mi hanno chiesto un’opinione sulla città, la prima cosa che mi è sempre venuta in mente è che Dublino è una città che non ti aspetti. Non è certamente una delle capitali europee più gettonate eppure ha moltissimo da offrire. Partiamo dagli aspetti positivi. Essendo nata e cresciuta a Milano non ho mai avuto il lusso di avere il mare vicino, quindi, per quanto mi riguarda il primo grande punto a favore della città è proprio il fatto di essere sul mare. Per esempio, una cosa a cui non ero abituata e che mi ha fatta sorridere è che in giro per tutta la città non si vedevano piccioni (schifosi) ma i gabbiani. Quindi, con tragitti brevi è possibile fare lunghissime passeggiate sulla spiaggia e sulle indimenticabili scogliere a picco sul mare. Un altro grande aspetto positivo di Dublino è sicuramente il suo carattere internazionale. La città, infatti, non solo è sede di università molto prestigiose (la più conosciuta è il Trinity College) ma, per via del suo regime fiscale vantaggioso, è meta prediletta dalle multinazionali (Meta e Google per citarne un paio). Questo permette di vivere a contatto con moltissime culture diverse e di conoscere persone da tutte la parti del mondo e non solo europee come potrebbe accadere in altre città. Per fare un esempio i miei vicini di stanza erano cinesi, russi, americani, francesi e scozzesi. Dulcis in fundo, non basterebbe una vita per girare tutti i pub, i locali e le discoteche di Dublino quindi se siete dei festaioli questa potrebbe essere la meta adatta a voi. Inutile dirvi che, se sceglierete questa città, la birra diventerà la vostra principale fonte di idratazione, ma attenzione: se cercherete di tenere il passo di un irlandese con le bevute ve ne pentirete amaramente! Ovviamente anche questa città ha i suoi lati negativi e per me i maggiori punti a sfavore sono stati due: il clima e gli orari. Per quanto riguarda il clima, infatti, posso solo dirvi che lo stereotipo secondo cui in Irlanda piove sempre è assolutamente fondato e in più c’è sempre un vento molto forte (soprattutto nei mesi invernali). Perciò metereopatici traete le vostre conclusioni. Mi spiego meglio, ora, sulla questione orari. Gli irlandesi – come credo tutti i popoli del nord Europa – sono abituati a fare tutto presto rispetto a noi italiani: mangiano presto (intorno alle 18) e iniziano le serate presto (direi non più tardi delle 21). Questo per molti non è un problema, anzi lo preferiscono, ma per me non è stato facile adattarsi a questi orari e anche alla fine dell’Exchange comunque non ci ero riuscita completamente. Veniamo ora all’università. Io ho frequentato lo University College of Dublin (UCD), che è una delle migliori università del paese (insieme al Trinity College) e che racchiude al suo interno qualsiasi tipo di facoltà: da quelle scientifiche a quelle artistiche a quelle umanistiche. In particolare, io ho frequentato i corsi alla Sutherland School of Law e ho scelto:
Come si può immaginare il metodo di insegnamento e di valutazione è molto diverso da quello della nostra università, infatti, quasi tutti i corsi prevedono che la maggior parte se non la totalità del voto finale dipenda da assignment individuali (tendenzialmente sono essays) e/o lavori di gruppo. Io personalmente non ho trovato particolari difficoltà nell’adattarmi sotto questo punto di vista anche perchè i professori sono molto disponibili. Infatti, non solo forniscono molto materiale da utilizzare per la realizzazione degli assignment, ma anche tengono molto ad un costante dialogo con i propri studenti. Per quanto riguarda la mia esperienza personale, però, dal punto di vista della media la UCD non è stata esattamente un toccasana quindi il mio consiglio è di non sottovalutarla, anche se il carico di studio è sicuramente inferiore a quello della Bocconi. In conclusione, penso che Dublino sia un’ottima meta da scegliere se avete voglia di migliorare il vostro inglese e confrontarvi con culture da tutto il mondo pur non lasciando l’Europa. Per me è stata un’esperienza sicuramente intensa, che ha cambiato il mio modo di vedere e di approcciarmi al mondo e che consiglio caldamente a tutti!
Introduzione