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8 giugno 2021
5 minuti di lettura
Se state per affrontare l'ultimo anno, sarete sicuramente concentrati sull’esame di maturità, ma nella vostra testa un nuovo pensiero inizia a farsi strada: il test di medicina. Certo, non l’avevate mica dimenticato, ma gli esami incombenti vi avevano fatto accantonare per un attimo questo problema.
È quindi il momento di pensare a come affrontarlo e di trovare un metodo di studio adeguato per far fruttare al meglio il tempo che avete a disposizione e non disperdere inutilmente le vostre energie, perché, ricordate, il test non è solo questione di studio, ma richiede anche una tattica vincente. Premesso che un metodo di studio è tanto più efficace e produttivo quanto più è personale, ecco alcuni consigli che potrete fare vostri.
“Cosa studiare? Dove studiare? Come studiare?” Sono queste le tre domande da cui partire.
La prima cosa da fare dunque è scaricare il programma ministeriale ed identificare le materie e gli argomenti del test. In questa fase, come del resto durante tutta la preparazione, è doveroso essere onesti con se stessi e fare un’autovalutazione delle proprie conoscenze di base: sapere da quale livello si parte e su cosa concentrare maggiormente la propria attenzione è il fondamento di ogni buon metodo di studio. A questo proposito potrebbe esservi utile svolgere una simulazione prima ancora di iniziare a prepararvi per verificare il vostro livello di partenza. Vi accorgerete che uno studio estivo mirato fa aumentare in media di circa 15 punti il proprio punteggio iniziale. Non avete idea di come come studiare? Di seguito troverete quattro articoli che possono fare al caso vostro:
Successivamente occorre raccogliere il materiale da cui studiare. Potrà sembrare banale, ma anche questo è un punto fondamentale, all’università vi accorgerete che spesso la parte più difficile (ok, forse non esattamente la più difficile) è proprio questa. Forse a scuola non vi è mai capitato di dover scegliere da voi dove studiare. Siete stati abituati ad avere un libro di testo, fonte unica e insostituibile del vostro sapere, e l’idea di non poter fare lo stesso per il test vi lascerà spiazzati. Non fatevi prendere dal panico e tenete presente che l’importante è arrivare preparati, poco importa qual è il materiale che avete utilizzato. Potete acquistare un manuale per la preparazione al test di medicina, ma anche fare affidamento sui vostri libri del liceo (se non sono troppo dispersivi), oppure utilizzare il buon vecchio web (prestando attenzione alle fonti). A questo punto non resta che organizzare lo studio. Non dimenticate che il test di medicina, come la maggior parte dei test di ammissione, è una prova di competenze più che di conoscenze quindi, sebbene le basi teoriche siano necessarie, la fase pratica della preparazione ha inevitabilmente un peso superiore. Dipende poi dalla vostra preparazione di base quanto tempo dovrete dedicare all’una o all’altra: è chiaro che se siete appena usciti dal liceo con ottimi voti nelle materie scientifiche, probabilmente, avrete più bisogno di esercizio che di studio. Mentre, invece, chi è uscito dalle superiori zoppicando proprio in queste materie è bene che faccia un ripasso approfondito prima di lanciarsi sulla pratica. Una buona idea potrebbe essere quella di affrontare un argomento alla volta associando studio ed esercizio: questo vi permette di testare ciò che avete appena appreso e di fissarlo nella memoria. E a proposito di esercizi, un’altra cosa cui prestare attenzione è che gli eserciziari comprendano una correzione commentata: una parte dell’apprendimento è proprio quella che viene dagli errori e solo sapere “perchè una risposta è sbagliata” rende utile l’esercizio. E’ infatti importante autocorreggersi e non mentire a se stessi fingendo di aver sbagliato per distrazione: meglio sbagliare (e imparare) durante una simulazione che durante il test ufficiale! Fare quiz deve diventare per voi un automatismo e dovrete trasformarvi, nel corso dell’estate, in vere e proprie “macchine” da test. Questo vi assicurerà una serie di vantaggi. Innanzitutto, arrivare al giorno del test consapevoli di ciò che vi aspetta vi permetterà di gestire l’ansia, che di sicuro non è una buona compagna durante la prova e che, come in tutte le discipline, può essere controllata solo con l’allenamento. Imparerete inoltre a distinguere da soli un quesito facile (da non sbagliare perché garanzia di punti) da un quesito difficile (che presumibilmente lo sarà per tutti). Infine conoscere già le tipologie di domande cui andrete incontro vi permetterà senz’altro di ottimizzare il tempo che, si sa, non è mai abbastanza! Forse vi chiederete se valga la pena inserire delle simulazioni vere e proprie del test in questo delicato equilibrio tra teoria e pratica. La risposta è ovviamente affermativa, perché le simulazioni, che siano vecchi test d’ammissione (purché simili a quello che andrete ad affrontare voi) o simulazioni formulate ex-novo, sono utili per mettersi alla prova e per imparare a valutare l’andamento globale della prova. Essendo poche le prove ufficiali inedite, è buona norma usarle con parsimonia, tenendole per gli ultimi giorni prima del test senza sprecarle durante la preparazione quando, non avendo ancora acquisito le competenze necessarie, non riuscireste ad averne un riscontro attendibile.
Non dimenticate di cronometrarvi durante lo svolgimento e di utilizzare un foglio risposta, la cui attenta compilazione porta via una decina di minuti! Sarà inoltre importante simulare a 360 gradi la situazione nella quale vi troverete al test, quindi non interrompetevi una volta iniziata una simulazione, non sbirciate da nessuna parte e non cadete nella tentazione di utilizzare calcolatrici o tavole periodiche. In questo faticoso percorso ciò che dovrà sempre sostenervi è la motivazione! Non perdetela mai, anche se il punteggio delle prime simulazioni non sarà incoraggiante. La cosa fondamentale è crederci e ambire al massimo! Il test è una sfida per ogni studente, e voi dovrete essere migliori degli altri. Considerate ovviamente che nella vita c’è ben altro e che fare il test significa solo darsi la possibilità di diventare medico, ma se siete determinati, e se questa è la vostra strada, allora non abbandonatela, cercate un piano B e ritentatelo. Senza nessun timore di essere giudicati per non averlo superato al primo colpo! Detto questo, in bocca al lupo ragazzi!!
Introduzione
Cosa studiare? Dove studiare? Come studiare?
E dopo...cosa si fa?
Ultima raccomandazione