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11 dicembre 2021
3 minuti di lettura
CLEAM = Corso di Laurea in Economia Aziendale e Management Forse l’acronimo CLEAM non risulta essere così familiare per chi non è, o non è ancora, un bocconiano, ma questi acronimi ci sono per ogni corso e sono gli unici che si sentiranno una volta entrati in Bocconi, è meglio iniziare a farci l’abitudine!
Questi acronimi sono utilizzati da tutti all’interno dell’università, anche se, soprattutto per gli esterni al mondo della Bocconi, possono sembrare strane parole in codice pressoché indecifrabili. Il sito della Bocconi, alla fine della spiegazione del corso di aziendale e management, dopo aver fatto vedere anche tutti i vari ranking, riassume il CLEAM come il corso che prepara a diventare un buon manager: un professionista capace di pianificare, organizzare, guidare e controllare le risorse a sua disposizione con la giusta preparazione e mentalità. Per chi è interessato a questo mondo sulla carta sembra davvero un corso fantastico, e per me, lo è anche nella realtà! Preparazione e professionalità sono le due carte vincenti della Bocconi, ma di certo, per avere questa fama, non possono rendere la vita facile a noi poveri studenti. CLEAM è matematica generale in 4 parziali, il primo verso fine settembre, quando non si vuole ancora realizzare che l’università è iniziata, ma si vuole solo continuare a far festa come d’estate, soprattutto ora che ci si trova a Milano.
CLEAM è critical thinking, un seminario obbligatorio che segue forse il 20% degli studenti, per poi affollarsi i giorni dei test in itinere. Sì, perché non è un esame vero e proprio, non ha un voto, ma è obbligatorio, bisogna superare i test per essere idonei, se no, se non si riesce a passare quei test, bisogna fare anche per critical un bel generale, sempre senza voto ovviamente, ma pur sempre un generale. CLEAM è microeconomia, dove l’importante per andare bene all’esame è fare esercizi su esercizi, e ancora esercizi, finendo un eserciziario intero. CLEAM è diritto privato, un malloppo infinito da studiare, anche se, a parer mio, molto interessante e utile. CLEAM è tante cose al primo anno, tanti altri esami, ma soprattutto è tante nuove amicizie da varie parti d’Italia (che non fanno mai male quando è ora di andare in vacanza).
Dipende tutto da quello che si vuole fare dopo, non c’è una risposta giusta o una sbagliata. Io personalmente ho scelto CLEAM perché poi vorrei trovare un lavoro qui in Italia: questo non vuol dire necessariamente che dovrò andare a lavorare in una piccola azienda a conduzione familiare, potrebbe anche essere una multinazionale, ma con degli uffici in Italia. Mi piacerebbe viaggiare molto per lavoro, ma pur sempre avendo come base l’Italia, per questo ho preferito scegliere il corso in italiano, risulta più strutturato sulle specifiche caratteristiche italiane e, anche se non è un corso di giurisprudenza, sulla legge italiana.
Fare CLEAM non vuol dire non avere la possibilità di vivere un’esperienza internazionale, perché per questo c’è sempre l’exchange al terzo anno, ma vuol dire focalizzarsi di più su ciò che si sviluppa attorno al mercato italiano, analizzandolo da vicino.
La differenza sostanziale difatti, tra CLEAM e BIEM, oltre alla lingua del corso, è che il CLEAM analizza tutto con un’ottica molto specifica, si studia tutto nei minimi dettagli, approfondendo e facendo capire come da una visione dettagliata e specifica sia possibile comprendere anche le altre realtà internazionali; viceversa al BIEM si analizzano le varie materie, soprattutto i vari corsi di diritto, con un’ottica internazionale, studiando, ad esempio, un diritto più generale, per poi, quando serve, dedurre il particolare dei vari Paesi del mondo. In ogni caso, sia che scegliate CLEAM, sia che scegliate BIEM, spero di esservi stata utile per scoprire qualche piccolo spoiler sugli esami e sul corso prima ancora di iniziare la vostra avventura in Bocconi!
Introduzione
Perché scegliere CLEAM e non BIEM (il suo corrispettivo in inglese)?