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5 cose consigli per iniziare una vita da fuorisede

18 agosto 2024

6 minuti di lettura

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Introduzione

La facoltà di Medicina è spesso frequentata da numerosi fuori sede, per ragioni correlate alla graduatoria nazionale, ma…cosa significa vita da fuori sede?

Sentiamo spesso amici, amici di amici, amici di amici di amici che si trasferiscono per seguire il loro sogno e studiare nella facoltà che hanno sempre desiderato. Siamo felici per loro, ma avere dubbi su come si possa impostare una vita lontani da casa è sicuramente normale.

Per questo ci siamo noi: come sempre da studenti per gli studenti, cerchiamo di darti una mano ed ecco come in questo articolo di spiegheremo 5 cose che devi sapere per una vita da fuorisede.

Ecco i nostri consigli pratici per sopravvivere da fuorisede.

Informazioni sulla città

Medicina è una facoltà impegnativa, che richiede che, quotidianamente, vengono dedicate diverse ore allo studio. La costanza è fondamentale. Perciò la prima cosa da fare, dopo aver scoperto dove si è stati assegnati è sicuramente reperire informazioni tramite parenti, amici e conoscenti circa la città in generale e l’università cui si è stati assegnati.

È possibile, infatti, essere assegnati a città che ci affascinano, ma di cui potremmo sapere poco. Ma non temete: non lasciate che l’emozione e la felicità del nuovo inizio, si facciano cancellare dalla paura.

Oltre ad amici e parenti, documentatevi anche tramite i gruppi sui social dell’ateneo della città in cui trasferirete, fate tutte le ricerche google possibili. Le notizie ottenute restituiscono un quadro complessivo della città e dell’università future, per poi poter decidere in modo oculato se attendere eventuali scorrimenti o procedere con l’immatricolazione immediatamente.

Attenzione alla burocrazia

Dopo aver seguito il primo dei nostri 5 consigli su come iniziare una vita da fuorisede vi facciamo un piccolo reminder. Per immatricolarsi è necessario eseguire alcune procedure burocratiche e fornire all’università la documentazione richiesta. Non sottovalutate questo aspetto, muovetevi sempre con larghissimo anticipo.

In genere le informazioni riguardanti il materiale da compilare e consegnare all’università vengono riportate nella homepage del sito della stessa o in una sezione dedicata. Avendo poco tempo a disposizione per effettuare l’immatricolazione, è consigliabile contattare direttamente la segreteria universitaria, in grado di sciogliere eventuali dubbi. È importante, infatti, essere certi di aver eseguito tutte le procedure previste correttamente.

Ricercare una sistemazione adeguata

Dopo burocrazia e consigli è tempo di mettersi immediatamente alla ricerca di una sistemazione. Questa operazione va eseguita nel minor tempo possibile perché tante persone cercheranno un alloggio nello stesso momento, all’uscita delle graduatorie definitive. In base alle esigenze personali, si può cercare una soluzione da condividere con altri universitari o in generale con dei coinquilini, oppure, optare per una sistemazione tutta per sé (per esempio un monolocale o un bilocale). Per la ricerca dell’alloggio è consigliata la consultazione di pagine Facebook o degli annunci pubblicati dalle varie agenzie immobiliari.

Talvolta, può essere utile, se possibile, recarsi direttamente nella futura università per cercare eventuali annunci presenti in bacheca e/o rivolgersi ad eventuali amici/conoscenti che vivono già nel luogo in cui ci si dovrà trasferire, in grado di fornire indicazioni utili in merito alle zone della città più indicate per la ricerca dell’alloggio.

Si consiglia di optare per una soluzione comoda per raggiungere l’università, così da risparmiare tempo) e di quelle possibilmente da evitare.

Nuova città, nuovi amici

Essere fuorisede implica l’allontanamento dai propri cari (genitori, parenti, amici e conoscenti) e dalla propria città; soprattutto nei primi tempi, tutto ciò genera solitamente una sensazione di smarrimento e paura, che poi si supera cercando di instaurare fin da subito nuove amicizie sia con i compagni di corso che con universitari delle altre facoltà e con le persone del posto.

Sicuramente vi starete dicendo: si, ma non è facile ricominciare da zero. Assolutamente no: ricordatevi che trasferirsi non significa perdere gli affetti costruiti nella vostra città natale, ma che al contrario può essere una scusa per conoscere tante persone nuove. Un’occasione potrebbe essere quella di coinvolgere altri fuorisede come voi a scoprire la vostra nuova città. Approfittando del tempo libero per conoscere le principali attrazioni che la stessa potrete sicuramente partecipare a qualche evento locale e integrarvi così al meglio.

Soprattutto all’inizio, potrebbe essere utile, nell’ottica di sentirsi meno disorientati, di cominciare a sentirsi un po’ a casa anche nella nuova città, frequentare assiduamente determinati posti; ciò consente di costruire velocemente delle nuove abitudini per sentirsi meglio con se stessi.

Studiare, studiare, studiare

Abbiamo visto tanti aspetti burocratici e abbiamo parlato anche di qualcosa di più emotivo, ma non dimentichiamoci che lo scopo per cui si inizia una nuova vita da fuorisede è lo studio.

Il nostro consiglio è organizzarsi sin da subito. Ogni giorno, al termine delle lezioni, se possibile, rivedere quanto fatto, sistemando gli appunti, se necessario (eventualmente integrandoli con slides fornite dagli insegnanti e/o con il manuale di riferimento consigliato dall’insegnante). In questo modo, gli eventuali dubbi potranno essere chiariti già durante la lezione successiva chiedendo spiegazioni e delucidazioni direttamente al professore ed eventualmente ai compagni di corso (è importante non aver timore di confrontarsi con i colleghi e anche con i docenti, a disposizione per chiarimenti/approfondimenti). I primi tempi servono anche per capire come (eventualmente) modificare il proprio metodo di studio nel passaggio dalle scuole superiori all’università, per capire il mezzo migliore per prendere appunti durante le lezioni (pc, tablet, quaderno…).

Tutto ciò è molto importante e va fatto il prima possibile, in modo da partire fin da subito con il piede giusto, arrivando alla sessione più tranquilli e rilassati.

Tutte le attività vanno appuntate

Vivere da soli (con coinquilini o meno, comunque senza i propri genitori) comporta anche la necessità di una gestione autonoma delle faccende domestiche. Potrebbe servire un po’ di tempo per abituarsi a gestire i nuovi impegni, poi, però, verrà tutto naturale. Ma per i primi tempi vi consigliamo di segnare tutte le cose da fare su una piccola agenda. Fidatevi: potete essere super organizzati, ma i traslochi e i trasferimenti sottopongono la nostra mente a moltissimo stress.

Segnando tutti i vostri impegni, è molto utile. Un’agendina può esservi utile anche per organizzarvi al meglio con i vostri coinquilini per gestire le faccende di casa. È opportuno organizzarsi fin da subito anche in questo senso, ad esempio, stabilendo i turni per le pulizie etc. se si abita con coinquilini, oppure, stabilendo quanto tempo dedicare ai lavori domestici e quando dedicarglielo se si vive da soli.

La vita da fuorisede, soprattutto all’inizio, quando ci si sente spaesati e impauriti, può sembrare complicata, perché comporta delle responsabilità che, magari, prima non si avevano. Tutto questo, però, non deve spaventare: è un’esperienza che aiuta a crescere, a responsabilizzarsi e consente di realizzare il sogno di diventare medici.